L’approccio politico di Tabucchi in Sostiene Pereira (spoiler alert)
Camila Vicentini Camargo
Bolsista PET-Letras
Letras Italiano
Sostiene Pereira è un romanzo scritto da Antonio Tabucchi, scrittore, critico letterario, traduttore e accademico italiano. Tabucchi era docente di lingua e letteratura portoghese all’Università di Siena e ha scritto moltissimi libri. Sostiene Pereira è stato pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli nel 1994 e ha vinto nello stesso anno il Premio Campiello e il Premio Viareggio.
Immagine presa da Internet.*
È un romanzo davvero forte anche se segue una linea più leggera di scrittura. Le sentenze non hanno una difficoltà particolare e in realtà tutto viene raccontato in maniera ben lineare, però i dialoghi non vengono separati o marcati con segni grafici, il che ci chiede una lettura molto più attenta, affinché nessuna informazione si perda.
In questo testo si presenteranno e si confronteranno oltre a un tutto generale, alcuni aspetti più specifici scelti riguardo all’opera.
La storia viene raccontata in terza persona, è ambientata a Lisbona, nel 1938, durante il regime dittatoriale salazarista e accompagna il giornalista Pereira, un uomo di vita molto comune, che scriveva della cronaca nera in un gran giornale e che poi ha cambiato lavoro diventando dirigente della pagina culturale del Lisboa, un giornale locale.
Pereira vive sempre la stessa routine; parla dello stesso, mangia lo stesso, lavora, torna a casa, chiacchiera col ritratto di sua moglie e tutto si ripete. Tale ripetizione viene dimostrata dalla forma in cui Tabucchi scrive e costruisce le situazioni. Ci sono degli elementi sempre presenti: il ritratto; la limonata; il sudore; il ventilatore; il cardiologo ecc. e, inoltre, i paragrafi sono veramente lunghi, il che può farci sentire quasi un’angoscia per una vita che non va avanti oppure che è troppo ordinata, noiosa. Pereira dimostra di essere in dubbi in vari momenti. A volte sostiene la storia con sicurezza, a volte non tanto. Un altro elemento importante – forse il più importante – giacché si parla di ciò, è la ripetizione della frase «sostiene Pereira», non sempre in quest’ordine. La frase viene usata al presente, e tutto il resto al passato, quindi, mentre la lettura avanza, abbiamo la sensazione di stare ad accompagnare il giornalista in qualche testimonianza – non solo una testimonianza di chi racconta la propria vita, ma una testimonianza di chi deve sostenere qualche avvenimento. Infatti, a causa degli avvenimenti che ci porta la fine del libro, si percepisce il perché dell’argomentazione e giustificazione dei fatti.
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Il romanzo affronta punti interessantissimi per quanto riguarda la politica. Il paese vive una dittatura e l’opinione pubblica non viene così considerata. Pereira ha paura, odia la polizia, però non si manifesta tanto quanto vorrebbe. Sempre che si trova di fronte ad una situazione delicata in cui qualcuno gli chiede un posizionamento, lui si fa capire vagamente che è contro il regime attuale ma non dice mai il sufficiente. Quello si vede dai rapporti che stabilisce con gli altri personaggi – padre Antonio; Monteiro Rossi, nuovo collega di lavoro; Marta, la ragazza di Rossi; Bruno, il cugino di Rossi; Signora Delgado, chi conosce in treno per Coimbra; ecc.
Questi personaggi appariscono come se per aiutare Pereira a guardare la vita e la situazione politica attuale con più attenzione, ad usare la sua voce giornalistica per parlare del che veramente importa. Potremmo trovare questi fattori in alcuni brani, come con la signora Delgado che gli dice di esprimere il suo libero pensiero e di fare qualcosa per l’Europa; come Rossi, che sempre porta al giornale dei testi pieni di politica; o come Marta, che suggerisce delle personalità politiche che se ne potrebbero andare.
Sembra anche che il clima, lo spazio e le vie definiscono l’atmosfera in cui ci si deve immergere, forse non sempre ma in vari momenti. Per esempio: Pereira sente una frequente nostalgia e abita vicino a Rua da Saudade. La festa salazarista accade in Praça da Alegria. E proprio perché accade la festa, l’Avenida da Liberdade è tranquilla. E così via. Non è che i luoghi abbiano sempre un rapporto positivo o coerente con la storia, cioè, che rappresentino una parte o l’altra; anzi, può darsi che siano abbastanza contrastanti, pure ironici.
Pare che il lettore insieme a Pereira è sempre spinto a non dimenticare quello che succede nel paese. Il giornalista che allora usciva pian piano da una vita isolata dalla realtà, denuncia il regime sul Lisboa dopo aver perso il suo collega alla dittatura.
Tabucchi presenta in maniera intelligente e molto ben cucita quello che succedeva in Portogallo all’epoca, anzi nell’Europa. Autori molto conosciuti e anche polemici vengono citati nei capitoli, il che ci porta una conoscenza ancora più approfondita e contestualizzata. Tutti gli avvenimenti portano le più svariate sensazioni e la memoria di Pereira mentre racconta il passato ci fa vedere che ogni dettaglio è importante – dal più breve dialogo alla più grande tragedia. Infatti, molti sentimenti diversi sono provati dal lettore (così come dai personaggi). Angoscia, paura, nostalgia, tristezza, speranza e la voglia di cambiamenti. Quello Tabucchi è sicuramente riuscito a dimostrare. È come se volessimo, mentre lettori, cambiare la situazione; è come se fossimo in grado di fare qualcosa.
Infine, nonostante la storia affronti avvenimenti passati, quegli avvenimenti vanno ancora discussi proprio perché le persone li hanno vissuti – e li hanno sofferti – e quindi non ci si vuole vivere più le stesse realtà. È un libro abbastanza importante perché si mantenga la memoria dei fatti e la speranza per giorni migliori.
Recensione basata sul libro:
TABUCCHI, Antonio. Sostiene Pereira. Italia: Feltrinelli, 1994.
*descrizioni delle immagini: La prima immagine ci mostra Antonio Tabucchi, un uomo di mezza età, occhi castani e capelli grigi. Tabucchi ha la faccia seria e indossa abiti neri e occhiali da vista. C’è sfocato sullo sfondo un giardino e muri di una casa. La seconda immagine mostra sopra una superficie nera un’edizione del libro Sostiene Pereira appoggiato di lato. Si legge nel dorso in maiuscolo e in nero “Antonio Tabucchi” e poi “Sostiene Pereira”. La copertina è bianca e nella parte superiore si legge il nome dell’autore in rosso e il titolo del libro in verde. Sotto il titolo c’è un’immagine sfocata.
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